

Il racconto dei cinque Champagne della Maison di Rilly-la-Montagne.
Nella splendida cornice panoramica del roof garden del Quartopiano Suite Restaurant di Rimini, la cucina dello Chef Silver Succi incontra gli Champagne di Daniel Dumont, per una serata all’insegna del piacere e dell’emozione.
In collaborazione con Francesco Falcone
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LA STORIA
Rilly-la-Montagne, nel settore nord della Montagne de Reims, là dove Pinot Noir e Chardonnay trovano un terroir pressoché ideale, rappresenta uno dei quarantadue village di Champagne classificati Premier Cru (con un valore del 94%, secondo la scala elaborata nel 1911) ed è insediato lungo un asse geografico dove da secoli si incontrano nomi da brivido tra gli appassionati di Champagne.
Qui le viti affondano le proprie radici su un formidabile basamento gessoso-calcareo, che come da consolidata letteratura, origina terreni poveri ma di buona dotazione idrica, in grado di accumulare il calore e l’umidità necessaria al lungo ciclo vegetativo delle uve champenoise.
È in questo contesto che opera la famiglia Dumont, vignaioli (e vivaisti) attivi nella produzione di Champagne da numerose generazioni, ma che solo nell’ultimo decennio sono riusciti a guadagnarsi la stima degli addetti ai lavori. Va detto che i Dumont in Champagne sono tanti, pertanto occorre rammentare che questi è Daniel Dumont, prototipo del vignaiolo champenois: un’azienda, classificata ovviamente RM (récoltant-manipulant), la cui intera filiera produttiva avviene in famiglia e il cui timone sta passando gradualmente nelle mani delle giovani generazioni.
La proprietà conta 10,5 ettari vitati certificati HVE (Haute Valeur Environnementale, ovvero alto valore ambientale), un attestato che appartiene a meno di 350 intraprese in regione, a fronte di più di cinquemila elaboratori di Champagne. La produzione tocca le 70.000 bottiglie totali l’anno, divise tra i comuni di Villers-Allerand, Rilly-La-Montagne, Chigny-Les-Roses et Ludes (Montagne de Reims); Sézanne et Vindey (Côte de Sézanne) e Barzy sur Marne (Vallée de la Marne). II vigneto, classificato per il 72% del totale “Premier Cru”, vede dominare lo Chardonnay (40%), seguito a Pinot Noir (34%) e Meunier (27%). Dal lato stilistico si privilegia qui il connubio di raffinata pienezza e di misurata morbidezza, senza rinunciare a qualche acuto aromatico, in p
articolare nelle cuvée in cui la presenza dello Chardonnay si fa più marcata.
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IN DEGUSTAZIONE
La gamma aziendale conta solo cinque referenze, tutte piuttosto centrate nella loro categoria e come detto in precedenza tutte di particolare convenienza per chi compra. Se il Rosé Premier Cru Brut metterà di buonumore perfino i più scettici (grazie al frutto esplosivo che si stempera in un sorso vispo e ritmato) e il Premier Cru Millésime 2013 Brut sarà apprezzato da chi ama i Blanc de Noirs più consolatori (aperto com’è in direzione di un Pinot Noir ben custodito, senza defaillance), il Brut Réserve “sans année” è invece uno Champagne pret-à-porter, da bere a merenda, in assoluto disimpegno; l’esatto opposto del Premier Cru Blanc de Blancs Cuvée Solera, tutto giocato sul chiaroscuro della mineralità; laddove infine la Cuvée d’Exception Premier Cru Brut 2014 sfoggia il temperamento che piace agli amatori, in virtù di un profilo raffinato (di ascendente floreale) e di una chiusura pimpante, che ben reagisce al rassicurante dosaggio zuccherino.
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Per l’occasione lo Chef Silver Succi preparerà due piatti inediti.
Ospitalità a cura di Fabrizio Timpanaro
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Quota di partecipazione: 50 euro
Per info e prenotazioni:
info@quartopianoristorante.com
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